La tradizioni popolari di Santo Stefano a Calcinaia. Alessandro De Gubernatis, Lastra a Signa (1894)

Saggi di stramberia improvvisa 5/9 - Tradizioni popolari di Santo Stefano a Calcinaia


Fior di iinuue; 0 Margherita, sei tanto morale, E iu ~~: la forú._^^ ‚tpll'ltalia Che abiti lass— nel Quirinale. " O re d'Italia patriotto e buono! Fortunata l'Italia del tuo regno! Ogni italiano non ti prende a noia PerchŠ sei di famiglia di Savoia. ' Dimmelo bello mio per qual ragione Che dal tuo libro cancellata m'hai? Non ti ho fatto mai cattive azioni S'io t'ho voluto bene tu lo sai. ` T'ho amato undici mesi e quasi un anno E mai ti ho potuto convertire, S'in avessi amato una pietra di marmo, Ora l'avrei tirata a qualche fine. ' O bella Italia, ti vo martare; E per marito ti vo' dar Verona E per compagno ti vn' dare il mare. E per tua dote le chiavi di Roma. L'anno che pigli moglie .arai solo, L'anno di poi c:,n quattro sarai: Avrai la moglie tua con un figliuolo E poi la balia se la prenderai. Due alberi piantati insieme stanno. Uno fa frutta e l'altro le matura; Cos saremo .,.)i se non ci amiamo, Uno si strugge e l'altro si consuma. Tutti mi dicon che la morte Š morta; La morte non l'ho vista mai morire, E se sapessi l'abito che porta, Vestire mi vorrei dei panni



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