Il Paretaio, foto 2013
Il Paretaio, foto 2013
Il Paretaio, foto 2013
Il Paretaio (particolare), foto 2013
Il Paretaio (particolare), foto 2013
Il Paretaio (particolare), foto 2013
Racconti, ricordi e leggende lastrigiane

Gli U.F.O. al Paretaio


Faceva molto caldo quella sera e, come al solito,  salimmo con la Lambretta  e gli altri motorini fino su a Cupoli.

Presa la piccola viottola ci recammo tutti insieme sul tetto del Paretaio dove, stando sdraiati su quei mattoni rossi e freschi contemplavamo la pianura di Firenze, Prato, Pistoia.

I contorni delle città e dei paesi come Signa o Calenzano  e pure Sesto erano netti, anche se non molto luminosi.

Nella piana, dominavano spazi completamente neri dove non era possibile identificare alcuna forma.

Stava scendendo l'oscurità, calda, densa di aromi, che tutto avvolge.

Dalla nostra postazione vedevamo solo alcuni tratti di cielo e chiaramente, una porzione della Via Lattea.

L’odore dei cipressi che circondavano il paretaio come una cortina vegetale era cosi intenso, che a tratti faceva girare la testa, ma il suo aroma stimolava in noi serenità e calma e favoriva la discussione.

Come al solito per i nostri diciassette anni il primo argomento furono le ragazze, ma ben presto si esaurì, sia per reticenze ( l’ambiente era di un piccolo paese anzi una frazione isolata, Calcinaia, era facile parlare di sorelle, cugine, amiche) sia perché francamente i nostri interessi in quel momento erano ancora rivolti  ai giochi per sopperire a mancanza di materia prima.

Incominciammo a ricordare alcune vicende paesane, poi racconti più fantasiosi che ci portarono ben presto a parlare dei film che avevamo visto di recente, compresi quelli di fantascienza dei quali alcuni di noi erano dei veri patiti.

Ricordo che erano stati proiettati di recente “Guerra dei mondi, Il Pianeta proibito, La Meteora Infernale”.

Intanto la notte era calata su tutto ed il cielo era di un blu e di una nitidezza che fa immaginare la profondità dello spazio, un cielo stellato di quelli che si ricordano per la vita; anche il silenzio era sceso su tutto, solo qualche trillare dei grilli marcava il tempo che trascorreva; la lontananza dall’abitato favoriva questa sensazione di isolamento, quasi si poteva sentire il nostro cuore.

Qualcuno stava narrando del film “guerra dei mondi”, quando il celo si illuminò di colpo, e un forte sibilo ci fece trasalire; un oggetto scivolò come un dardo infuocato nel cielo dirigendosi verso Empoli, per poi scomparire dietro il poggio del Fantone.

Rimanemmo in silenzio per alcuni secondi, poi ci facemmo una serie di domande, (ma nessuno aveva risposte) su quanto avevamo visto.

La serata poi calò d' interesse e anche la temperatura, tanto che alcuni cominciarono a sentire brividi di freddo. ( La paura di quell'evento, fu ammessa solo dopo diversi anni ).

Non vi furono più commenti e decidemmo di tornare a casa.

Per alcuni giorni nessuno parlò più di quell’episodio, fino a quando Enzo portò un ritaglio di giornale dove si riportava l' incidente accaduto ad un aereo militare,  caduto nel Padule di Fucecchio.

La data coincideva con la la nostra serata  al paretaio: il collegamento era evidente ed il nostro U.F.O. svanì, come era arrivato, nella notte dei nostri ricordi.

Franco Terreni



ENZO, FRANCO, FRANCO, LORENO, ANTONIO, MARIO, PAOLO, MARCELLO, e altri che non ricordo sono gli amici di questa storia.

Il Paretaio, foto 2013
Il Paretaio, foto 2013
Il Paretaio, foto 2013
Il Paretaio (particolare), foto 2013
Il Paretaio (particolare), foto 2013
Il Paretaio (particolare), foto 2013


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