Notizia del 22/03/2013 - €A proposito del superamento del Patto di stabilità€


Prendendo spunto da un intervento del Direttore della CNA fiorentina, il Sindaco Carlo Nannetti stigmatizza le storture dovute ai vincoli imposti dal Patto e auspica il loro superamento. ?A proposito del superamento del Patto di stabilità?. Il Sindaco Carlo Nannetti. Prendendo spunto da un intervento del Direttore della CNA fiorentina, apparso su La Nazione di lunedì 18 marzo, a proposito della crisi che sta mettendo in ginocchio anche tante imprese artigiane, il Sindaco Carlo Nannetti stigmatizza le storture dovute ai vincoli imposti dal Patto di stabilità. -L?intervento del Direttore della CNA, Alessandro Farisei- dichiara Carlo Nannetti, -stimola una presa di posizione, a partire da alcune riflessioni che le Amministrazioni comunali stanno facendo e non da oggi. E la più urgente e mirata è quella relativa al superamento del cosiddetto Patto di stabilità, che ormai da diversi anni sta costringendo i Comuni, in molti casi, all?immobilità e che oggi, in questa situazione, si sta dimostrando deleterio per la stessa sopravvivenza di molte imprese, la cui attività è legata proprio a scelte e interventi dei Comuni-. -Non da ora- continua il Sindaco di Lastra a Signa -vo ripetendo di provare molto imbarazzo ? vorrei dire, addirittura, vergogna ? per il fatto che questi vincoli imposti dal Governo centrale mi impediscano di saldare i debiti contratti con le imprese che hanno lavorato per il nostro Comune. In caso di una non immediata risoluzione del Governo, un atto coraggioso di disobbedienza, da parte dei Comuni, potrebbe servire oggi a sbloccare una situazione che suscita vera e propria preoccupazione e che è dovuta proprio ai vincoli imposti dal Patto di stabilità. Un Patto che, se si sta rivelando oltremodo dannoso per la società civile, si è da tempo dimostrato anche assurdo, nella sua strutturazione-. Assurdità esemplificata da Nannetti in questi termini: -Il Patto cessa di operare nel caso di interventi urgenti che facciano seguito a catastrofi naturali, ma impedisce ai Comuni di intervenire con opere di prevenzione di quelle stesse catastrofi. Mettere in sicurezza un argine; intervenire sulla struttura di un edificio scolastico: investimenti importanti, da parte dell?Ente locale, da parte del soggetto più vicino ai problemi della sicurezza di una comunità. Ebbene, l?Ente locale pu derogare al Patto solo per ?sanare? le conseguenze di eventi naturali, ma non pu farlo per prevenire i disastri-. -Alessandro Farisei accenna anche alla questione della Tares- dice ancora Carlo Nannetti -un ulteriore campo in cui, ormai da alcuni anni, i Comuni sono ridotti a giocare il ruolo di semplici esattori del Governo centrale, apparendo agli occhi delle proprie comunità come puri soggetti di tassazione. E? con piacere che, nell?intervento di Farisei, leggo espressioni del tipo de ?i Sindaci come ultimo baluardo? ; speriamo che ci serva a invertire la tendenza, anche a livello centrale, di considerare i Comuni quali ?luoghi di spreco?, o le strutture comunali come ?elementi di privilegio?: giudizi che contrastano con la realtà dell?impegno dei Comuni per il risanamento dei conti pubblici e che, invariabilmente, come abbiamo visto anche di recente, sfociano in atteggiamenti populistici di antipolitica-. -Quello che è certo- conclude il Sindaco -e i Comuni lo vanno ribadendo da tempo, è che un livello adeguato di autonomia (impositiva, decisionale, operativa, ecc.) e una scala concreta di risorse proprie, metterebbero i Comuni in grado di operare scelte di investimento e di spesa non penalizzanti per nessuno, a partire dal grado di servizi offerti ai cittadini e di correttezza nei rapporti contrattuali con le imprese che lavorano con i Comuni. Il superamento di vincoli imposti dal Patto di stabilità andrebbe in questa direzione-.
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