La tradizioni popolari di Santo Stefano a Calcinaia. Alessandro De Gubernatis, Lastra a Signa (1894)

Strornelli amorosi 96/116 - Tradizioni popolari di Santo Stefano a Calcinaia


NO ú Avete gli odi Aeri come il pepe; 1l viso rosse core le e, Siefe bellina se ci mantenete. !li ' Quando parai di qui psm rasente, Passael egarciroe t e non brillaste, Non ti dare a con~ alta gente. ! Avete i riceiolin¡ Iavg¢i. lunghi; Ora bisogueal ch'io me li tagli, 0 bricconcella. con chi ti ennfnndi. !7!1 0 quanta stelle in ciel fanno sereno. Fate che non mi lasci la mio damo, Son tanto pochinina divento meno. ot! 0 "Violi del ciel, fate giastizial Fate che a lo mia amor rientri in grazia, Non si possa ~rdastar quest'amicizia. 101 Fior d'ara.^.c3,ú: Io per te h.ú pasto tanto, tanto, Prwro pianto in:,, gettato al cento. 10'? Tu m ha',Eeúú la malla n‚ capelli, E or conviene h:=n che me li tagli. In belle m: t< a, r,ú altro che quelli. 103 Alla fnea;.t uria ci manca i vetri; 1 Buia s non .. :: Contenti ch'io ti sposi, vien qua Seii.:..~. r non penaiamo a casi. 104 Fior d'arcir^0: Che ci he far. =-e ci ho tirato basso; Per trenta mesi porto il sacco addosso. 0i 0 nuvoli del ciel, fate eomo, Fa ch'io ritorni in gmsie de lo mio damo, Ee in son pachi,,;,a. divento meno. 1 sgarciosoper chi non presta attenzione a nulla e non si preoccupa delle persone che vede per la strada. 2 1 mia per i miei 1w Bella de' cori; Tu me li hai fatti fare i pianti amari. Me li devi pagar, se tu non muori. 107 Fior di saliera; Chi mi brama la morte e chi la bara. Chi non mi poi veder. gli occhi si leva. l Os Se mi volevi ben come dicevi, Nel lato fiorentina non ci andavi. Parola data me la mautenevl. 10!1 Dimmelo, Nino mio, enlne facesti. Quando di seno il core mi levasti. E senza patir pene. me l'apristi? 110 O Ilio dell'onde' F le miserie mie son tanto grande. La troppa lontananza tni confonde. I11 t;uando passi di (lui schiocchi la fruúta. 1'Nich~ m'affacci tosto alla finestra: Non tui posso affacciar: la mamma i- desta. 112 Dull'isola del mar ti detti il core. I.n fu l'amor eli(, me lo fece fate. (tra lui I;ISCierrú.l1. trailitl,l". I I:i Sabato vieti otto giorni: .1 In mio amor (;li panino null'anal. A tne meschina lui painn due giorni. I! 1 Salata a cesti: :V'innamorai di voi e tal lasciasti; Facesti come Giuda. mi traditi. I la Fior di limone; La liinonara m'ero messa a fare. 1', r 'non aver fortuna nell'atunre. IFO sfwinam útn caI11hn daccil~,,ti. Ce fil .tari~~lll ~~n' lt III'a nranll. Alla rivale n,. I-n mamlar tenti



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