La tradizioni popolari di Santo Stefano a Calcinaia. Alessandro De Gubernatis, Lastra a Signa (1894)

Superstizioni funebri - Tradizioni popolari di Santo Stefano a Calcinaia


Nel giorno dei morti, i contadini non rifanno il letto perchè, secondo la credenza popolare, i morti liberi di andare dove vogliono vengono a riposare alle loro case - giacchè in quel giorno le anime del Purgatorio che stanno a scontare i loro peccati in questa terra (ad esempio, un'anima può essere confinata a stare su una torre al vento e all'acqua) hanno una tregua alle loro sofferenze :
le anime dai dannati invece non possono mai uscire dall' Inferno.

Nel giorno dei morti, vanno nei cimiteri a deporre ghirlande sulle tombe, e con torcie accese a fare lume ai morti.

Il 2 di novembre o il Giovedì Santo o Venerdì Santo è un grosso sacrilegio uscire di casa alla sera e prendere parte a divertimenti :
chi vi prenderà parte in questi giorni andrà incontro a certa disgrazia.*Vedi più oltre la novellina Un ballo all'Inferno

I bambini di meno di sette anni, i quali siano stati battezzati, vanno in Paradiso dopo avere per tre volte attraversate le fiamme del Purgatorio.

Il giorno dei morti si semina per devozione un pó di grano.

Chi muore ha sempre alla sua destra, se è stato devoto di questo santo, San Giuseppe che lo protegge, ed alla sinistra il diavolo che fa di tutto per portargli via l'anima del moribondo.

Se, morendo, ci voltiamo a sinistra, siamo del diavolo, se a destra siamo saliti al Purgatorio.

Se, morto uno, esso ci appare in sogno affamato o assetato, ciò significa che è al Purgatorio dove soffre molto, ed ha bisogno, per alleggerire i suoi mali, di bene (cioè di molte messe dette a suo beneficio).

Quando il prete viene chiamato in qualche casa per confessare qualche moribondo, dalla mezzanotte all'alba non deve andarvi mai solo, perchè potrebbe incontrare il diavolo il quale, facendogli paura, potrebbe impedire di prestare soccorso ad un'anima che ha bisogno.

A tale effetto sempre vanno due uomini ad accompagnare il prete.

Chi ha avuto molta devozione per San Pasquale, e gli ha detto ogni giorno un Pater noster, tre giorni prima della morte è avvisato dal santo mediante tre colpi distinti nel muro, o in qualche mobile, che è giunto il supremo momento.

Così pure chi è stato devoto di Sant'Orsola, viene avvisato tre giorni prima della morte mediante una processione, che appare soltanto ai suoi occhi, processione composta di anime del Purgatorio che vengono a prenderlo per condurlo con loro.

Tuttavia i contadini di Calcinaia sono poco devoti di questi due santi perchè, così essi mi dicevano, non desiderano di sapere tre giorni prima che devono morire e addolorarsi prima che sia giunto il supremo momento.

Quando passa il Santo Sacramento si mettono sulle finestre dei lumi per far luce a Gesù.

Quando in una strada passa un corteggio funebre e la croce che lo precede viene dai fratelli della Misericordia inavvedutamente voltata verso una casa, in quella morirà fra breve qualcuno.

Così pure se la bara si fermasse innanzi alla porta di una casa, ciò sarebbe egualmente di cattivo augurio.

Se uno muore cogli occhi aperti, alcuno della sua famiglia morrà poco dopo.

La civetta, il chiù, che canti innanzi ad una casa è profezia di morte prossima di qualche membro della famiglia che vi abita.

Una farfalla notturna, quali le sfingi, che entri in casa predice male se ha il torace e addome nero, bene se l'ha bianco, ma se spegne il lume, tanto l'una quanto l'altra annunzia la morte.

E' grave peccato il buttare per terra le briciole di pane:
chi l'ha fatto quando sarà nell'altra vita, sarà condannato a raccattarle con un paniere sfondato e il dito mignolo acceso.

E' di cattivo augurio trovare per la strada monache e frati senza la sacca.

Se tre persone rifanno il letto, muore la più piccola.





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