La tradizioni popolari di Santo Stefano a Calcinaia. Alessandro De Gubernatis, Lastra a Signa (1894)

Strornelli amorosi 36-55 - Tradizioni popolari di Santo Stefano a Calcinaia


38 C'eramo innamorati da piccini, E si veniva sa come due fiori. Ora ci s'ha lasciar: s‚mo t cugini. ',317 Lo mio damo sta lontano miglia, Saluti mi mand• per una stella, Le gente s se ne fanno meraviglia 38 Foglia di canna; La socerina m"a 1' Š bona donna, Mi par mill'anni di chiamarla mamma. :#1 Sotto la mia finestra c'Š la mota; Non ci venir con scarpine di seta; Se vuoi fare all'amore, vieni in casa. 40 lo voglio andare a confessarmi a Roma, Perch‚ ho fatto un peccato colla dama: Gli ho rubato la piastra alla corone. 41 Fior di limone; 'N un guscio di baccel mi v¢ imbarcare, b caresre úúú- ~'-`ø amare 42 Sono passato su '1 ponte dell'Arno, Ho visto un cacciator tirare a fermo. Tirava a una bambina di ventun anno. 43 Ln min amnr~ cfn in volta ,, nn, ~nr,ú~ 1 saluti li manda per le stelle, E per una ragazzina delle belle. 44 Amore, se mi vuoi pi— colorita, Mettimi in un cristallo rinserrata, Allor la gelosia sar… finita. 4$ Fagioli neri; lo piglierei marito volentieri, non ci fosse l'impiccio... dei figliuoli. ' ~o per siamo.' gente per genti. 48 Sotto la mia finestra c'Š un giglio; Ma quando piove. mi convien levarlo; … tutta la pasaion di qui" monello. 47 Fior di giunchiglia; IcchŠ $ gli Š scritto in ciel non si cancel!~. Se siamo destinati, ci si piglia! 48 Nel mezzo de lo mar c'Š un tavolino; Intorno, intorno campanelli d'oro, E chi li soner…, sar… Beppino. 44 Voglio pigliar marito e voglio voi, Cosa lli importa di stentare assai ? Stenter• io e goderete voi. 50 Voglio pigliar marito a Pasquaro~a; E non m'importa d'aver nulla in caga; Quando ci ho Beppino, ci ho ogni cosa. 51 0 ragazzina che sull'uscio state. Colla scusa di' libro che leggete, Quaudu paúaa Pct.y;:w, :,i fermate. ,5'21 Gli arete gli occhi bianchi; io gli ho neri: come latemu a ~ú,.,~.,,., .a.~~ cuori, Voi tanto allegro ed io tanti pensieri? 5:1 lo me ne voglio andar gi£ per 1' 1nguilln, E con un calessino ve trottando, Se tu compri il mio cuore, te lo vendo. 54 Se mi chiami civetta, me ne tengo; Son-battezzata al Domo di Livorno, Se tu compri 11 mio cuore, te lo vendo. 55 Nel mezzo do lo mar c'Š quattro mori; Quattro lnurini e quattro marinari, C'Š quattro ragazzine a vender cuori. qui' per quel.- lccb‚ per quel cha.



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