La tradizioni popolari di Santo Stefano a Calcinaia. Alessandro De Gubernatis, Lastra a Signa (1894)

Saggi di stramberia improvvisa 2/9 - Tradizioni popolari di Santo Stefano a Calcinaia


A ho aperta che pareva un serpente, Con due pistole e con la Popa a destra, Gli ebbe quattro cazzotti nella testa. Disse Fanale: 0 che ti dia la pesta! Guarda come son desti i contadini! E sin qui ci avrei messo la tasta Che non morde tafani e moscerini lo che son lungo pi— d'una finestra hfi danno dei caspotti forti e fini, lo ne tenevo che della mia statura Persin dell'ombra avessin paura. A dietro vo' ritornare addirittura Tanto per me non c'Š ispetanza A Artimin voglio entrare dentro alle ,mura, E mi vti rinserrare in una stanza InsinchŠ non e uscita la paura: Voglio star datlM Q, tu Voglio star rinchiuso come gli animali. Insin che il sangue non Š torno ai suoi canali. " Avevo un cavallino di corriera. Mi faceva pi— passi della luna: E quando m'ebbe forte innamorata. Lui me la fece una triste figura. " Bellina, l'altra notte ero al tuo letto A veder se dormivi oppur vegliavi; Il braccio sinistro l'avevi scoperto, R nn angiolin del cielo somigliavi. ø' Sulla finestra mia c'Š nato un giglio; 'son so se l'amo o se lo lascio iandare, Donne d'aurora datemi nn consielio Se questo fiore io lo debb… amare. Ricciolini inanellati, Agli amanti non gli credeta, E vi mettono nella rete Come pesci ne lo mar.



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