La tradizioni popolari di Santo Stefano a Calcinaia. Alessandro De Gubernatis, Lastra a Signa (1894)

Filastrocche, esercizi di memoria e scioglilingua 12/13 - Tradizioni popolari di Santo Stefano a Calcinaia


108 At.BBSANDae ME cutuontertS La formicuzzs gliene chiese dieci, Di dieci soli che cosa ne vo'tu faref Quattro m iatofa e sei li v¢ girare. Povero grillo io un campo di lino, La formicnzza gliene chiese un filo, D'un filo solo che ne vo'tu fare? _ Cuffie e camicie, mi voglio maritare. Povero grillo and• alla festa al Porto. Gli venne nuova che il grillo gli era morto; La formicuzza la si butt• sul letto, Colle calcagna si percoteva il petto. 22 Cavallino arr•, arr•, Piglia la biada ch'io ti di). Te ne d• un quartuccino, Per andare a San Martino, San Martino gli corre dietro, Sino alle porte di San l'uno E San Pietro macinava, E la cappa gli si ammollava: 0 che cappa t'ammolli tu? Per parar l'acqua a Ges£. A casa mia c'Š una torretta, Santa Barbara benedetta, A cassa mia c'‚ un toriiceltr~, Santa Barbara di Ca,telio. 23 Paternostro piccolino, Che lo scrisse San Martino: San Martino gli andette -ø in celo :1 suonar le tre campane, Tre p‚ vivi, tre p‚ morii, Tre p‚ santi paternostri; rGY.y~mú.1',.u, urea: n:rnrrvdrfr.wFnrn:e;Ovw,!1vc,n, Niawbnannr r úanlrlrnr drfla.l'aldrlxa. * a~ per



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